Frammenti di quotidianità

In molte zone del Mali il cortile resta il luogo centrale della vita familiare. Nel cortile si mangia, si gioca, si lava, si stendono i “pagnes”, i tessuti colorati che le donne avvolgono in vita o utilizzano per sostenere il figlio piccolo sul dorso. È anche il luogo dove viene consumata la prima colazione.
Nel cortile lavorano soprattutto le donne. Sono loro che pensano al sostentamento della famiglia. Uno degli alimenti base della dieta in Mali è il “to”, farina di miglio pestata in un mortaio e molto simile alla polenta. Alle donne toccano i lavori più faticosi della casa, l’educazione dei figli, nonché la cura dell’orto.

La quotidianità in Mali, anche per i bambini, è fatta di piccoli doveri. Come quello di aiutare nella gestione della casa. I giovani in Mali rappresentano un capitale straordinario. La scuola offre loro una prospettiva di emancipazione e promozione sociale che difficilmente potrebbero raggiungere in altro modo.
Ogni giorno le scuole seguono un cerimoniale di apertura che prevede regole precise.

Un ruolo centrale nella crescita culturale di ogni singolo bambino è attribuito agli insegnanti che coordinano classi molto affollate. Nonostante il gran numero degli alunni le lezioni si svolgono in maniera ordinata. La lingua utilizzata è il “bambanan” (bambara), la più diffusa del Mali. L’insegnamento della lingua francese viene introdotto progressivamente nel corso degli anni.
Uno degli obiettivi del sistema scolastico, sin dalle prime classi, è quello di responsabilizzare gli alunni e farli diventare indipendenti, condizioni necessarie per garantire ai più piccoli una possibilità di sopravvivere in un mondo difficile, povero e ostile.